Massimizzazione dei profitti e minimizzazione dei costi.
Massimizzazione dei profitti e minimizzazione dei costi. È chiaro che, se la famiglia proprietaria dell'impresa fosse interessata esclusivamente al suo benessere individuale, in funzione dei beni da essa consumati, allora vorrebbe che il suo reddito corrente o, in una prospettiva temporale più ampia, la sua ricchezza (il valore attuale dei suoi redditi netti futuri) fosse la più alta possibile, e di conseguenza chiederebbe all'impresa posseduta o alle imprese di cui detiene quote di proprietà di massimizzare i profitti correnti o, in una prospettiva intertemporale, di massimizzare il valore di mercato (il valore attuale dei flussi di profitti futuri). Si noti qui che se il profitto è massimo per una data quantità di merce, allora il costo di produzione di tale quantità è ovviamente minimo; mentre produrre una quantità qualsiasi al minimo costo non garantisce che il profitto sia massimo.
In altre parole, la massimizzazione del profitto presuppone la minimizzazione dei costi, ma non è vero il contrario. Quando il profitto dell'impresa è assegnato ai suoi proprietari nel loro esclusivo interesse, si può dire che la massimizzazione del profitto è la concretizzazione del fine di lucro dell'impresa.
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