Analisti Tecnici community

Segnalo un nuovo sito molto interessante che si propone come community di analisti permette agli utenti il libero accesso ai contenuti e per gli analisti è possibile iscriversi al gruppo per pubblicare i propri commenti sul mercato e condividere con la comunità i propri pensieri.

Il sito, in perfetto stile web 2.0, è raggiungibile all'indirizzo www.einvestimenti.it

Annacquamento del capitale inverso della riserva occulta

Consiste nella sopravvalutazione arbitra­ria del capitale nominale d'azienda ri­spetto all'effettivo valore del patrimonio, ottenuta in seguito a sopravvalutazioni di attività e sottovalutazioni di passività. È l'inverso della riserva occulta. Le pratiche di annacquamento del capitale sono vie­tate in quanto non rappresentano cor­rettamente l'effettiva situazione azienda­le contravvenendo ai principi di redazio­ne del bilancio previsti dall'art. 2423-bis cod. civ.

Obiettivi delle fusioni di società - investire in innovazione

Le motivazioni che possono portare alla fusione d'azienda sono diverse, ma fanno sempre riferimento alle sinergie e alle economie di scala che si possono conseguire con la costituzione di realtà aziendali maggiormente in grado di cogliere opportunità di mercato, di accedere ai capitali di rischio e di credito, di investire in innovazione e ricerca.

Dalla seconda metà degli anni Ottanta, soprattutto nei mercati americano e inglese, il trend di concentrazioni aziendali si è venuto a caratterizzare su alcuni settori (alimentare, automobilistico, distribuzione), mentre per altri la formula imprenditoriale vincente si è dimostrata quella della flessibilità e delle dimensioni aziendali contenute (pur in presenza dell'appartenenza a gruppi industriali rilevanti in grado di garantire alcuni benefici legati all'appartenenza a gruppi multinazionali).

Infine, la fusione d'azienda può riunire imprese simili (ricercando in tal modo la dimensione più adatta per il conseguimento di costi più bassi) o imprese fra loro differenti (attuando in tal modo una riduzione del complessivo rischio di impresa, nota come diversificazione settoriale).

Tipologie di fusioni di societa

Da un punto di vista legale esistono molteplici distinzioni tra le varie tipologie di fusioni e di acquisizioni; in generale, con il termine fusione si indica qualsiasi transazione che determini un'unità economica da due o più precedenti imprese.

Sono state individuate varie forme di fusioni: la fusione orizzontale coinvolge due imprese che operano nello stesso settore di attività; la fusione verticale coinvolge invece le imprese che operano in diverse fasi del ciclo produttivo; le fusioni conglomerate investono le imprese impegnate in differenti settori di attività non correlati.

Le fusioni conglomerate si possono ulteriormente distinguere in tre tipologie differenti: le fusioni di ampliamento di prodotto integrano le linee di produzione delle aziende; le fusioni di ampliamento del mercato geografico coinvolgono due società che operano in aree geografiche non sovrapposte; infine, le fusioni conglomerali pure hanno per oggetto attività commerciali non correlate, non classificabili come fusioni di ampliamento di mercato o di prodotto.

L'integrazione tra due grandi imprese che operano in settori differenti, che appartengono a rami di attività economica non collegati e in aree geografiche diverse può essere accusata di violare i principi delle norme monopolistiche solamente a causa della sua dimensione.

Take over (bid)

Take over (bid)
Espressione inglese che indica un'operazione di Offerta pubblica di acquisto. Il termine equivalente usato negli Stati Uniti, dove l'operazione è stata inaugurata negli anni trenta, è tender. Consiste nell'offerta, da parte di una persona o di una società, di acquisire una certa quota di azioni di un'altra società, in genere per ottenerne il controllo.

Lo scopo di un'operazione di take over, infatti, è solitamente la creazione di una concentrazione industriale o finanziaria, mediante l'acquisizione del pacchetto di controllo della società destinataria. Se l'operazione riguarda una società industriale, essa consente di realizzare economie di scala e in particolare permette alla società acquirente di controllare una quota maggiore del mercato di riferimento.

Offerta pubblica di acquisto (OPA)

Offerta pubblica di acquisto (OPA)
Chi intende acquisire titoli con diritto di voto, emessi da una società italiana con azioni ordinane quotate in mercati regolamentati italiani, può rivolgersi diretta mente ai possessori dei titoli offrendosi di acquistarli o di sottoscriverli (se nuovi) a un prezzo stabilito mediante un'offerta pubblica di acquisto.

Scioglimento delle società

Per una società il termine della vita e dell'attività è lo scioglimento.

Nel caso delle società di persone, può avvenire: a) per decorso del termine (se la società è stata costituita per un tempo determinato); b) per il conseguimento dell'oggetto sociale o per sopravvenuta impossibilità di conseguirlo; c) per volontà di tutti i soci che deliberano lo scioglimento; d) se viene a mancare la pluralità di soci (per morte, recesso o esclusione e nel termine di sei mesi non viene ricostituita; e) per le cause previste nel contratto sociale, la cui individuazione è lasciata ai soci, al momento della costituzione della società; f) trattandosi di società commerciale, per la dichiarazione di fallimento; g) per provvedimento dell'autorità governativa (la società in nome collettivo e l'accomandita semplice); h) trattandosi di società in accomandita, se vengono a mancare tutti i soci accomandatari o tutti i soci accomandanti e se nel termine di sei mesi non si ricostituisce la duplice qualità dei soci. Verificatasi la causa di scioglimento, gli amministratori continuano ad amministrare limitatamente agli affari urgenti, fino alla nomina dei liquidatori.

Nel caso delle società di capitali, oltre che per le circostanze già ricordate in merito alle società di persone, lo scioglimento può avere luogo anche per impossibilità di funzionamento o per continua inattività dell'assemblea, e per riduzione del capitale al di sotto del minimo legale, salvo che i soci decidano l'aumento del capitale o la trasformazione della società. Dopo il verificarsi di una causa di scioglimento, gli amministratori non possono compiere alcuna nuova operazione gestionale, pena la loro responsabilità illimitata e solidale per gli affari intrapresi, e devono convocare l'assemblea per la nomina dei liquidatori (art. 2449 cod. civ).

Se causa dello scioglimento è stata una deliberazione assembleare, il suo testo deve essere depositato a cura degli amministratori nel Registro delle imprese; lo stesso vale per le delibere del consiglio di amministrazione che accertano il verificarsi di una causa di scioglimento, per la sentenza dichiarativa di fallimento, per il provvedimento dell'autorità governativa che dichiara lo scioglimento e il decreto del presidente del tribunale che accerta, su istanza dei soci, la prolungata inattività o l'impossibilità di funzionamento dell'assemblea.

Merger and acquisition (M&A) acquisizione tra differenti società

Espressione inglese che designa i pro­cedimenti di fusione e di acquisizione tra differenti società. La fusione, merger, in­dica il procedimento con il quale due o più società costituiscono una nuova so­cietà, mentre il termine acquisition si ri­ferisce al procedimento per cui una o più società vengono incorporate da un'altra società mediante l'acquisizione (general­mente ostile). Nel primo caso, tutte le so­cietà partecipanti alla fusione perdono la loro precedente identità e le loro azioni vengono trasformate in quote di capitale della nuova società, mentre nel secondo caso solamente la società incorporata perde la propria identità giuridica e tra­sferisce alla società incorporante attività e passività.

Il manuale di consolidamento - procedura di consolidamento

La realizzazione del bilancio consolidato della società capogruppo è frutto di un articolato processo organizzativo gestito preferibilmente da un preciso responsabile, solitamente appartenente alla funzione amministrativa della holding. Tale processo presuppone l'esistenza del cosiddetto manuale di consolidamento, in cui sono precisati i documenti che le società appartenenti al gruppo devono fornire.

Il manuale deve attribuire, inoltre, la responsabilità della redazione di tali documenti, specificare le informazioni necessarie affinché essi siano correttamente compilati e infine indicare le scadenze temporali da rispettare. Pur seguendo principi di carattere generale, il manuale è fortemente condizionato dalle procedure amministrative della capogruppo e di tutte le società appartenenti all'area di consolidamento.

Il responsabile del consolidato, il quale deve inizialmente consegnare il manuale, dopo essere entrato in possesso dei documenti di supporto, provvede a verificare la coerenza dei dati, provenienti da diverse fonti (quali, per esempio, l'allineamento dei saldi infràgruppo), e inizia ad assemblare tutti i bilanci e tutte le informazioni ricevute.

Obbligo del bilancio consolidato società per azioni

L'obbligo di redigere il bilancio consolidato è previsto per le società per azioni, in accomandita per azioni, a responsabilità limitata, cooperative, nonché per le mutue assicuratrici e per gli enti pubblici che hanno per oggetto esclusivo o principale un'attività commerciale. Tali soggetti, controllando una o più imprese, costituiscono un gruppo ai fini della redazione del bilancio consolidato della capogruppo.

Alcuni soggetti, o per limiti dimensionali o perché imprese controllate a loro volta da un soggetto che già redige il bilancio consolidato, sono esonerati dall'obbligo di presentazione. L'insieme dei bilanci della controllante e delle controllate rappresenta il punto di partenza del processo di formulazione del bilancio consolidato, processo che si articola in più fasi il cui obiettivo è la rappresentazione veritiera e corretta della realtà economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo nella sua interezza, nel rispetto dei principi contabili e dei principi statuiti dall'IASC (International Accounting Standards Committee).

Holding diversificate mercato mobiliare

Le nuove holding, che operano sul mercato mobiliare con lo scopo di acquisire partecipazioni non più solo con l'intenzione di detenerle stabilmente in portafoglio al fine di esercitare il controllo ma anche per cederle sul mercato e realizzare capital gains, vengono definite holding diversificate. Esse assumono un duplice ruolo: in riferimento alle partecipazioni permanenti, considerate strategiche per il gruppo, la holding è il centro di direzione unitaria che permette di mantenere separate le attività industriali contemporaneamente controllate dallo stesso imprenditore; perciò che riguarda le partecipazioni detenute temporaneamente, la holding diversificata svolge invece funzioni simili a quelle di una merchant bank.

Bilancio consolidato bilancio di impresa nota integrativa

Il bilancio consolidato, così come il bilancio di impresa, deve essere corredato di nota integrativa e di relazione sulla gestione, che hanno il compito di illustrare la situazione complessiva delle imprese del gruppo e l'andamento della gestione nel suo insieme e nei vari settori di business in cui operano le partecipate.

Pertanto, oltre ai dati di carattere contabile, già contenuti nei bilanci delle singole società, sono indispensabili informazioni di maggior dettaglio, rispetto ai contenuti civilistici, allo scopo di semplificare il processo e di chiarire ulteriormente le relazioni tra le società appartenenti al medesimo gruppo.

franchising franchisor franchisee affiliazione

II franchising è un contratto con il quale un'impresa, detta franchisor (impresa affiliante), avendo identificato una formula commerciale efficace, concede ad altre imprese dette franchisee (imprese affiliate), in cambio di un corrispettivo fisso, il diritto di sfruttare tale formula vendendo i suoi prodotti o servizi e servendosi del suo marchio e dei metodi gestionali della sua organizzazione. Il vantaggio per l'impresa affiliante consiste nella possibilità di espandere la propria rete di vendita con un impiego contenuto di capitali propri; per l'impresa affiliata consiste nella possibilità di gestire un'azienda sotto un marchio di successo, di usufruire di economia di scala e di ottenere finanziamento a condizioni meno onerose di quelle di mercato.

Joint venture e venture capital

Joint venture: si tratta di un accordo tra due o più imprese per condurre a buon fine un'operazione commerciale o realizzare un progetto, o comunque conseguire uno scopo comune. L'aggregazione, anche se prende la forma di una nuova società, è temporanea mentre i partner controllano in modo paritetico il capitale fornito e ripartiscono in misura proporzionale gli utili. Questa forma di aggregazione, che solitamente si propone di riunire know-how complementari, è frequente nei rapporti tra imprese dei paesi industriali e imprese di paesi in via di sviluppo nei quali ha luogo l'operazione oggetto della joint venture.

Venture capital è una forma di finanziamento a medio-lungo termine, mediante partecipazione al capitale di rischio, a imprese nuove o di dimensioni medio-piccole con alto potenziale di crescita. La remunerazione del venture capitalist è costituita dalla realizzazione del maggior valore delle azioni della società partecipata, cedute sul mercato alla fine del periodo.

Banco Santander e Banca MPS accordo OPA Banca Antonveneta

In data 8 novembre 2007, Banco Santander e BMPS hanno sottoscritto un accordo (l’“Accordo”) avente ad oggetto la compravendita delle azioni costituenti l’intero capitale sociale di Banca Antonveneta e delle società da questa controllate con esclusione di Interbanca e delle società controllate da quest’ultima (le “Azioni”).
L’Acquisizione si è perfezionata in data 30 maggio 2008 con il trasferimento delle Azioni da ABN AMRO Bank N.V. (“ABN AMRO”) a BMPS. Banco Santander, avvalendosi infatti della facoltà contrattualmente prevista nell’Accordo, ha nominato ABN AMRO quale soggetto venditore titolare di diritti e obblighi derivanti dall’Accordo.

Il pagamento effettuato al closing da BMPS a ABN AMRO è stato pari a Euro 9 miliardi. L’Emittente ha, inoltre, versato al venditore circa Euro 230 milioni corrispondenti agli interessi sulla predetta somma pari al tasso Euribor a tre mesi decorrenti dalla data dell’Accordo al closing. Ai fini della determinazione del prezzo l’Accordo prevedeva altresì che venissero corrisposti gli eventuali dividendi distribuiti da Interbanca a Banca Antonveneta tra la data dell’Accordo e il closing, e che dal prezzo venissero inoltre detratti dividendi o altre somme distribuite da Banca Antonveneta ai propri azionisti tra la data dell’Accordo e il closing. Si segnala che al closing non risultava essere stata effettuata alcuna tale distribuzione. Il perimetro di acquisizione del Gruppo Antonveneta escludeva Interbanca e le sue controllate (Interbanca International Holding S.A. e Bios Interbanca S.p.A.).

L’Accordo stabiliva che, non più tardi del closing, una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni previste dalla vigente normativa applicabile, Banca Antonveneta cedesse a titolo oneroso l’intero capitale sociale di Interbanca a Banco Santander ovvero a soggetto terzo da quest’ultimo nominato. Il closing dell’operazione è stato perfezionato in data 20 maggio 2008 mediante la cessione delle azioni di Interbanca ad una società appartenente al gruppo ABN AMRO per un valore complessivo pari a 894 milioni.

Il prezzo di cessione delle azioni Interbanca ha avuto un effetto neutrale da un punto di vista finanziario nell’operazione di acquisizione di Banca Antonveneta da parte di BMPS in quanto un importo corrispondente a tale prezzo, incassato da Banca Antonveneta, è stato in sede di closing versato da BMPS a ABN AMRO. L’Accordo subordinava il perfezionamento dell’acquisizione al verificarsi o alla rinuncia delle seguenti condizioni prima del 30 settembre 2008: (i) ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni rilasciate dalle competenti autorità per la cessione della Azioni, (ii) ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni rilasciate dalle competenti autorità per la cessione delle azioni di Interbanca a Banco Santander o a soggetto terzo da quest’ultimo nominato e (iii) perfezionamento entro il 30 settembre 2008 della cessione delle azioni di Interbanca.

Si segnala che dette condizioni si sono verificate prima del closing dell’operazione. In particolare, con riferimento al punto (i) di cui sopra, si evidenzia che: (a) in data 17 marzo 2008, Banca d’Italia ha rilasciato il provvedimento di autorizzazione all’acquisizione, (b) in data 27 marzo 2008, l’ISVAP ha autorizzato BMPS ad assumere, per il tramite di Banca Antonveneta, una partecipazione rilevante pari al 50% del capitale sociale di Antoniana Veneta Popolare Vita S.p.A. e di Antoniana Veneta Popolare Assicurazioni S.p.A. e (c) in data 7 maggio 2008, l’Autorità Garante della Concorrenza ha deliberato di approvare l’acquisizione da parte di BMPS di Banca Antonveneta, condizionandola, inter alia, alla cessione da parte di BMPS di n. 110-125 sportelli.

BMPS non ha effettuato una formale due diligence finalizzata all’aggiustamento del prezzo di acquisizione. Tuttavia, all’Emittente è stato consentito, dopo la sottoscrizione dell’Accordo, di effettuare una verifica conoscitiva (due diligence) sulle principali tematiche contabili, fiscali e legali del Gruppo Antonveneta. L’Accordo non conteneva dichiarazioni e garanzie a favore dell’acquirente; Banco Santander ha rilasciato al closing apposite dichiarazioni in relazione all’assenza di pegni e vincoli sulle Azioni.

Quotazione azioni Piquadro S.p.A. Mercato Expandi

Quotazione in Borsa delle azioni della Piquadro S.p.A.

Nel mese di aprile 2007 la Società ha avviato il progetto di quotazione in Borsa delle azioni della Piquadro S.p.A a seguito del quale:

1) in data 1 ottobre 2007 Borsa Italiana S.p.A. ha emesso il provvedimento di ammissione alla negoziazione delle azioni ordinarie;
2) in data 12 ottobre 2007 Consob ha rilasciato il Nulla Osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo e di quotazione relativo all’offerta pubblica di vendita, avente ad oggetto 15.220.000 azioni messe in vendita dall’azionista Piquadro Holding SpA oltre a 2.280.000 azioni a titolo di Greenshoes offerte dall’azionista venditore al Coordinatore Globale dell’Offerta.

L’Offerta si è conclusa il 19 ottobre 2007 con adesioni, nell’ambito dell’offerta riservata al pubblico indistinto, pari a circa 11 volte la quota dell’offerta, mentre nell’ambito del collocamento istituzionale, la domanda pervenuta da primari investitori italiani ed esteri ha superato di 3,6 volte l’offerta. Il prezzo di collocamento è stato fissato in Euro 2,2 per azione e in data 25 ottobre 2007 hanno avuto inizio le contrattazioni sul Mercato Expandi – Classe I.

In data 9 novembre il Coordinatore Globale dell’Offerta ha comunicato l’avvenuto esercizio integrale dell’opzione Greenshoe per complessive 2.280.000 azioni ordinarie, che ha portato a 17.500.000 di azioni il flottante sul Mercato Expandi, pari al 35 % del capitale sociale.

Azioni Arkimedica S.p.A. borsa italiana

Societa del gruppo Arkimedica al 2008:

Arkimedica Spa Cavriago – Reggio Emilia (Italia), Cla Spa Gattatico – Reggio Emilia (Italia), Omas Tecnoarredi Inox Srl Albinea – Reggio Emilia (Italia), Karrel Srl Gattatico – Reggio Emilia (Italia), Cla Hospital Srl Gattatico – Reggio Emilia (Italia), Zero Tre Sei Srl Quattro Castella – Reggio Emilia (Italia), Isaff Srl Quattro Castella – Reggio Emilia (Italia), General Services 105 Srl Torino (Italia), Aricar Spa Cavriago – Reggio Emilia (Italia), Caralis Srl Cagliari (Italia), Delta Med Srl Viadana – Mantova (Italia), Sogespa Gestioni Spa Firenze (Italia), Sogespa Koinè Srl Firenze (Italia), Masaccio Srl Firenze (Italia), Casa di cura della Riviera Srl Savona (Italia), Sangro Gestioni Spa S. Maria Imbaro – Chieti (Italia), Il Buon Samaritano Srl Fossacesia – Chieti (Italia), Croce Gialla Srl Lanciano – Chieti (Italia), Prospettive Srl Sulmona – L’Aquila (Italia), San Nicola Srl Castel del Giudice – Isernia (Italia), Icos Impianti Group Spa Zoppola - Pordenone (Italia), Nicos Group Inc. Oak street ,Norwood NEW JERSEY, USA, Colussi Icos France Sarl Lentilly - Lione (Francia), Domani Sereno Spa Milano (Italia), Domani Sereno Service Srl Reggio Emilia (Italia) , Solidarietas Srl Novara (Italia), Padana Servizi Srl Milano (MI), San Benedetto Srl Como (Italia), Previsan Srl Como (Italia).

Accordo internazionale sul capitale di Basilea

BASILEA II
Con il nuovo accordo internazionale sul capitale di Basilea sono state ridefinite le linee guida per la determinazione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche, delineando un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell’Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente.

Azioni UBI Banca Popolare di Bergamo

Banca Popolare di Bergamo S.p.A.
Costituita il 25 marzo 2003, la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. ha iniziato la propria attività bancaria a partire dal 1º luglio 2003, quale banca rete dell’allora neo costituito gruppo BPU Banca. Sempre in tale data ha avuto efficacia il conferimento del ramo d’azienda costituito dalla rete degli sportelli della Banca Popolare di Bergamo – CV S.c.r.l. fondata nel 1869, nonché il provvedimento di autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria rilasciato dal Governatore di Banca d’Italia in data 24 giugno 2003.

L’anno 2007, come gli anni passati, ha visto la Banca impegnata nel raggiungimento degli obiettivi individuati nelle linee strategiche stabilite dalla Capogruppo. L’evento di maggiore rilievo del 2007 nel quale la Banca, benchè indirettamente, è stata coinvolta è stata l’operazione di fusione per incorporazione in BPU Banca S.c.p.A. della Banca Lombarda e Piemontese S.p.A.. Le assemblee straordinarie dei due Gruppi tenutesi il 3 marzo 2007 hanno infatti approvato il progetto di fusione per incorporazione, nonché la modifica della denominazione della controllante in UBI Banca S.c.p.A.. L’operazione ha avuto efficacia a far data dal 1° aprile 2007. L’integrazione – già annunciata nello scorso novembre 2006 – ha dato vita ad un nuovo Gruppo che ha adottato il modello organizzativo polifunzionale, federale e integrato, in cui una pluralità di società bancarie, finanziarie ed assicurative, sono chiamate a realizzare un unico disegno imprenditoriale sotto la guida della Capogruppo.

I due gruppi hanno inteso perseguire tali obiettivi preservando e valorizzando sempre più il radicamento nel territorio e la forza dei rispettivi marchi. Si è adottato infatti un sistema di governance che consente ad un tempo una salda unità di direzione e governo garantendo, nel rispetto del principio di pariteticità, la rappresentanza nel neo costituito Gruppo Bancario UBI Banca delle componenti originarie di rispettiva derivazione BPU Banca e Banca Lombarda. In data 1° marzo 2007 è stata raggiunta l’intesa in ordine al rinnovo del contratto integrativo aziendale scaduto il 31 dicembre 2005. Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell’11 giugno 2007, ha approvato il Piano Industriale di Integrazione 2007-2010.

In sintonia con il complessivo Piano del Gruppo UBI, il piano prevede la realizzazione di significative sinergie mediante l’integrazione e centralizzazione delle funzioni a maggior contenuto specialistico e delle strutture di supporto alla gestione operativa dei processi di distribuzione commerciale presidiati dalle “Banche Rete”. Nel mese di agosto è stato sottoscritto con le competenti delegazioni sindacali del Gruppo il protocollo di intesa con il quale si è conclusa la procedura sindacale inerente al Piano di Integrazione del Gruppo UBI, attivata ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e di contratto. Nell’accordo si è stabilito un piano di incentivazione all’esodo che coinvolge complessivamente 106 risorse ad oggi individuate.

A seguito dell’operazione di fusione e della conseguente assunzione della nuova ragione sociale da parte della Capogruppo, la Banca Popolare di Bergamo S.p.A., nella seduta consiliare del 25 giugno 2007 ha riconfermato la propria volontà di rinnovare, anche per il triennio 2007 – 2009 l’opzione con la Capogruppo per l’adesione al regime della tassazione di gruppo, meglio noto come “consolidato fiscale nazionale”, di cui agli articoli da 117 a 129 del D.P.R. n. 917/1986, Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Inoltre, nell’ambito del piano sportelli delineato nell’anno dal Consiglio di Amministrazione della Banca, nel mese di novembre la Banca ha ceduto quattro sportelli - situati nella provincia di Milano - alla Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A; contestualmente alle cessioni, nell’anno si sono verificate anche tre nuove aperture, una in Lombardia (Castiglione delle Stiviere – Mantova) e due nel Lazio (Pomezia e
Monterotondo – Roma). In osservanza di quanto disposto con provvedimento del 13 aprile 2007 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“Autorità Antitrust”) al Gruppo UBI, al fine di autorizzarne la formazione – rappresentato dal contenimento entro il 35% delle quote di mercato in termini di raccolta a breve termine detenute nelle province di Bergamo e Brescia – unitamente a Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. e Banco di Brescia
S.p.A., la Banca ha messo in vendita con decorrenza 31 dicembre 2007 undici sportelli acquistati dalla Banca Popolare di Vicenza S.c.p.A.. Nel dettaglio si tratta di sette filiali in provincia di Bergamo (Bergamo – Monterosso, Costa di Mezzate, Lallio, Dalmine – Mariano, Mozzo, Alzano Lombardo – Nese, Sorisole – Petosino) e di quattro in provincia di Brescia (Brescia – S. Anna, Brescia – Via Crocifissa, Breno, Lumezzane).

È infine in corso di finalizzazione l’individuazione delle piazze per le nuove aperture per il triennio 2008-2010. Nel mese di novembre, è stata deliberata l’adozione del Nuovo Modello Organizzativo – la cui attivazione prenderà l’avvio nel corso del 2008 – al fine della realizzazione di una struttura operativa ancora più snella della precedente, anche grazie all’introduzione di un Nuovo Modello Crediti, che ribadisce la netta separatezza tra la funzione creditizia e quella commerciale e all’adozione di un Nuovo Regolamento Fidi volto ad efficientare i processi di erogazione del credito. In particolare, per quanto attiene all’assetto distributivo, il Nuovo Modello Commerciale prevede l’implementazione, anche per i mercati Corporate e Private, di una struttura per punti operativi, con la creazione di nuove unità organizzative di rete denominate Corporate Banking Unit (CBU) e Private Banking Unit (PBU). Con decorrenza 1° gennaio 2008, inoltre, la gestione delle posizioni a sofferenza è stata accentrata presso l’Area Recupero Crediti di UBI Banca, alla quale vengono attribuite facoltà in materia di transazioni relative a tali posizioni. Per quanto riguarda poi le posizioni in incaglio, è stata accentrata presso la Capogruppo la gestione dei crediti definiti “incaglio a rientro”, dal primo trimestre del 2008. L’attuazione delle linee guida definite nel Piano Industriale ha comportato l’adozione di politiche omogenee di gestione della Clientela comune del Gruppo UBI e la rivisitazione e razionalizzazione dei Modelli di Gestione applicati. Nel secondo semestre dell’anno inoltre sono state attivate le procedure necessarie alla migrazione del sistema informativo ex Gruppo BPU Banca al sistema target ex Gruppo Banca Lombarda e Piemontese.

Infine, nel rispetto di quanto previsto dal piano di riorganizzazione della rete estera del Gruppo UBI prevista dal Piano Industriale di Gruppo, nell’ultimo trimestre del 2007 sono state avviate le attività necessarie per il trasferimento della filiale di Monaco di Baviera alla società collegata UBI Banca International S.A. (Lussemburgo).

Relazione UBI Banca Popolare di Bergamo

Azioni telecom italia Enrico Parazzini e Telefonica

TELECOM ITALIA -1,5%
Scende il titolo Telecom Italia che cede oltre un punto percentuale nel giorno in cui sui giornali si legge la notizia dell’uscita di scena del direttore Enrico Parazzini non inattesa.
Intanto arrivano le parole di Cesar Alierta, il presidente di Telefonica che rilasciando un’intervista ha dichiarato che non c’è l’intenzione di acquisire altre azioni Telecom, oltre a quelle già possedute da parte di Telco, quantificabili in un 40% che risulta essere il principale azionista di Telecom con il 24,5%.
Nelle ultime giornate borsistiche il titolo ha visto perdere oltre il 10%.

Crollo tiscali opa Vodafone borsa milano

Piazza Affari chiude in negativo
Chiusura negativa oggi per la borsa di Milano con l’indice Mib che cede l’1,64% a 30464 punti e il Mibtelin calo dell'1,74% a 23601 punti. A tirare verso il basso il listino i titoli delle telecomunicazioni con il crollo di Tiscali che scende di oltre sette punti percentuali spinta dalla non offerta d’acquista ancora effettuata da Vodafone. In discesa anche Telecom Italia che cede il 3,2%. Male anche i bancari con Mediolanum e Mediobanca che scendono di quasi quattro punti percentuali e male anche Unicredit con un -1,71%.
Nel comparto immobiliare crolla il titolo Risanamento con un -12,48%, giù anche B.Stabili e Pirelli Re.

Azioni France Telecom OPA TeliaSonera

France Telecom rinvia offerta TeliaSonera
Risale allo scorso 5 giugno la notizia che France Telecom si proponeva di fare un’offerta di acquisto per TeliaSonera indicando un tempo utile di 15 giorni. Oggi a pochi giorni dalla data presunta, la società fa sapere che è possibile che la decisone sia presa in tempi più lunghi e che il termine di 15 giorni era solo una data indicativa. Ora si attendono le prossime mosse ricordando che i vertici di France Telecom cercano un accordo con il consiglio di TeliaSonera e solo a questa condizione faranno una vera e propria proposta formale.

Quotazioni Petrolio prezzo in rialzo

Nonostante le autorità in questi ultimi giorni, abbiano fatto di tutto per limitare la salita del prezzo del greggio non sembra proprio che i risultati ottenuti siano rassicuranti. Questa mattina l'oro nero si era infatti assestato sulla quota di 132 dollari al barile mentre in mattinata aveva recuperato verso i 135 dollari. Ora in un “attimo” è volato a segnare il nuovo record sopra quota 139 dollari, portandosi a 139,89 dollari al barile. Ora il nuovo balzo a rompere la soglia dei 140 dollari è veramente vicino.

Azioni privilegiate - azioni ordinarie - capitale

Le azioni privilegiate sono nominative e, rispetto alle azioni ordinarie, conferiscono al loro titolare un diritto di precedenza nella partecipazione agli utili annuali e nella ripartizione del patrimonio netto risultante dalla liquidazione. Lo statuto fissa di norma la misura minima percentuale di partecipazione agli utili, nella pratica compresa tra il 5 e il 12% del valore nominale per le società quotate in borsa.

Lo statuto può prevedere, inoltre, nella distribuzione degli utili, una maggiorazione nei confronti delle azioni ordinarie. Al vantaggio patrimoniale corrisponde però una limitazione alla partecipazione nelle decisioni della società: infatti, sono generalmente azioni a voto limitato (alle sole assemblee straordinarie). Inoltre, una società non può emettere azioni privilegiate in quantità illimitata: in concorso con le azioni di risparmio non possono superare il 50% del capitale sociale; in questo modo si evita una diluizione del capitale sociale che consentirebbe a una minoranza di azionisti ordinari di gestire la società pur disponendo di una quota esigua del capitale di rischio.

Azioni di risparmio - capitale sociale - dividendi

Le azioni di risparmio sono emesse al portatore e trasformabili in nominative solo su richiesta dell'azionista. Prive del diritto di voto, se non nelle assemblee speciali previste dalla L. n. 216/1974, rappresentano uno strumento finanziario che mette l'investitore parzialmente al riparo dal rischio, pur privandolo della completa assunzione della qualifica di socio secondo i canoni dell'azionariato ordinario.

La riduzione del rischio connessa con la scelta delle azioni di risparmio consiste nei privilegi relativi alla ripartizione degli utili. Nella distribuzione del dividendo hanno diritto di prelazione sugli utili d'esercizio fino alla concorrenza del 5% del valore nominale dell'azione, cumulabile nei due esercizi successivi, e hanno comunque diritto a un dividendo superiore del 2% sul valore nominale rispetto a quello delle azione . ordinarie. Un secondo insieme di privilegi è riconducibile alle garanzie patrimoniali che l'azione di risparmio implica: si fa riferimento alla prelazione nel rimborso dell'intero capitale per l'intero valore nominale e alla riduzione del capitale sociale per perdite. Allo scioglimento della società, le azioni di risparmio hanno prelazione nel rimborso del capitale per l'intero valore nominale.

La riduzione del capitale sociale per perdite non comporta la riduzione del valore nominale delle azioni di risparmio se non per la parte della perdita che eccede il valore nominale complessivo delle altre azioni. Le deliberazioni relative alla riduzione e alla reintegrazione del capitale devono assicurare, mediante i necessari raggruppamenti o frazionamenti, la parità di valore nominale delle azioni. Tra le caratteristiche di questi strumenti finanziari vi è anche la loro ammissione di diritto alla quotazione nelle borse valori in cui sono quotate le azioni ordinarie della società.

Crollo Pirelli quotazione in forte ribasso per rincari petrolio e materie prime

Pirelli cede il 4,3%

Un’altra giornata molto negativa per il titolo Pirelli che va ad aggiungersi alle ultime brutte performance nell’ultimo periodo. Oggi il titolo ha perso più di quattro punti percentuali arrivando al valore di 0,485 euro per azione, vicino ai minimi.

Il titolo risente dei rincari delle materie prime, greggio e gomma ma dalla società arrivano rassicurazioni attraverso le parole di Francesco Gori, l’amministratore delegato che vede possibile un miglioramento se pur leggero, rispetto allo scorso anno. Il gruppo sembra essere in grado di contenere l’aumento dei propri prodotti a seguito dell’aumento delle materie prime, permettendone così comunque una buona vendita.

Azioni Azimut quotazione in ribasso

Cede oggi in borsa il titolo Azimut che lascia sul terreno più di 4 punti percentuali risentendo dei brutti risultati sui fondi. Dall'inizio di quest'anno infatti il settore dei fondi è stato colpito da disinvestimenti per un valore di 53 miliardi, dato che praticamente uguaglia quello dell'interno scorso anno mentre per l'anno in corso mancano ancora diversi mesi. Il titolo oggi è arrivato a scendere fino a quasi 5 punti percentuali.

Quotazioni indici dati disoccupazione usa e petrolio

Giornata negativa per le borse europee con la borsa di Milano che si avvicina a chiudere con una perdita di due punti percentuali in scia al dato negativo di Wall Street. Il dato sulla disoccupazione, rivelatosi peggiore delle attese con un aumento del 5,5% contro un previsto 5,1% ha fatto crollare gli indici. Quasi tutto il listino di piazza Affari ha segno negativo a parte i titoli petroliferi che seguono la nuova corsa del petrolio che in poche ore ha guadagnato più di 8 dollari riposizionandosi vicino al massimo intorno ai 135 dollari al barile. Perdono più di quattro punti percentuali Unicredit, Intesa, Banco Popolare ed anche Fiat.

Azioni Telecom Italia target dresdner

Giornata positiva per Telecom Italia che guadagna oltre quattro punti percentuali spinta sia dal piano rivolto al taglio dei costi dell’amministratore delegato Franco Bernabè oltrechè dalle azioni di rafforzamento che si stanno muovendo nel settore. In mattinata infatti è stata respinta dalla scandinava TeliaSonera l’offerta proposta da France Telecom.

Conseguenza anche di questi movimenti Dresdner ha aggiornato il giudizio per il titolo Telecom Italia che passa da Hold ad Add, mentre il target price per il titolo passa dal valore di 1,50 euro per azione a 1,65 euro.